1) Una delle più note maschere del carnevale dolomitico è quella del bufòn. Si riconosce per il lunghissimo naso alla cui estremità è posto un ciondolo a forma di: a) cornetto portafortuna o di fiaschetto di vino b) fiore o scarpone c) quadrifoglio o ‘bagigio’ 2) Le Dolomiti prendono il nome dalla dolomia, una particolare roccia sedimentaria scoperta da un giovane scienziato: Déodat de Dolomieu. A occhio nudo, però, la dolomia sembra molto simile al calcare...Cosa potrebbe aiutarci a distinguerli? a) uno scalpello per verificarne la consistenza b) l’acido cloridrico (HCI) c) del semplice solvente per le unghie 3) I carichi in montagna venivano portati principalmente a spalla grazie all’utilizzo di portantine come la fèrcola. Il suo nome, però, varia a seconda della vallata. Sapresti riconoscere quale tra questi è inventato? a) Kraz b) Bastin c) Trazin 4) Tra i tanti fossili che possiamo trovare passeggiando lungo i sentieri dolomitici, le ammoniti, grazie alla loro forma a spirale, sono tra quelli più riconoscibili, e sono talmente diffuse che la loro presenza permette di datare gli strati della roccia. Per questo motivo sono anche definite: a) “fossili guida” b) “fossili pilota” c) “fossili traccia” 5) A cavallo tra ‘800 e ‘900, la slitta è passata da strumento di lavoro a strumento ludico sportivo tanto che, nel 1896, nasce il primo club di slittino di Ortisei. Cosa significa l'espressione “S’araité cun la liösa”? a) salire in salita con la slitta b) andare con la slitta c) trasportare tronchi a valle con la slitta 6) Prima dell’avvento del turismo, i passi dolomitici erano attraversati con fatica da tanti uomini e donne che abbandonavano il proprio paese per cercare fortuna. Come le sedonere in Friuli, le ciode e i ciodéti feltrini, i gelatai di Zoldo. Qual era il mestiere in cui si sono distinti i lavoratori stagionali fassani? a) Arrotini b) Seggiolai c) Pittori e decoratori

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