1) Una delle più note maschere del carnevale dolomitico è quella del bufòn. Si riconosce per il lunghissimo naso alla cui estremità è posto un ciondolo a forma di: a) cornetto portafortuna o di fiaschetto di vino b) fiore o scarpone c) quadrifoglio o ‘bagigio’ 2) Tra i tanti fossili che possiamo trovare passeggiando lungo i sentieri dolomitici, le ammoniti, grazie alla loro forma a spirale, sono tra quelli più riconoscibili e sono talmente diffuse che la loro presenza permette di datare gli strati della roccia. Per questo motivo sono anche definite: a) “fossili pilota” b) “fossili traccia” c) “fossili guida” 3) Le Dolomiti, negli anni, sono cambiate non soltanto nel paesaggio ma anche nell’immaginario. Nel 2013, l’artista Andrea Grotto ha raccontato il rapporto tra paura e immaginazione “smascherando” una vecchia figura folklorica di Erto e Casso. Chi era la Legróśega?  a) una maschera del carnevale friulano b) una vecchia alta due metri coperta da pelli di pecora c) una strega con i piedi di capra 4) I carichi in montagna venivano portati principalmente a spalla grazie all’utilizzo di portantine come la fièrcole. Il suo nome, però, varia a seconda della vallata. Sapresti riconoscere quale tra questi è inventato? a) Kraz b) Trazin c) Bastin 5) Prima dell’avvento del turismo, i passi dolomitici erano attraversati con fatica da tanti uomini e donne che abbandonavano il proprio paese per cercare fortuna, come le sedonere in Friuli, le ciode e i ciodéti feltrini, i gelatieri di Zoldo. Qual era il mestiere in cui si sono distinti i lavoratori stagionali fassani? a) Arrotini b) Seggiolai c) Pittori e decoratori 6) Nel 1872, in un’epoca in cui le donne non avevano la stessa libertà di oggi, due amiche, Amelia Edwards e Lucy Renshaw, compirono un viaggio in mezzo alle Dolomiti ancora sconosciute al grande pubblico, documentando la loro avventura nel libro “Cime inviolate e valli sconosciute”. Quali tra questi mezzi non è stato utilizzato da Amelia e Lucy?  a) Mongolfiera b) Carrozza c) Mulo 7) Le Dolomiti prendono il nome dalla dolomia, una particolare roccia sedimentaria scoperta da un giovane scienziato: Déodat de Dolomieu. A occhio nudo, però, la dolomia sembra molto simile al calcare... Cosa potrebbe aiutarci a distinguerli? a) uno scalpello per verificarne la consistenza b) l’acido cloridrico (HCI) c) del semplice solvente per le unghie 8) La produzione dei latticini in alta montagna comincia con il casaro che, con un apposito strumento, asporta la panna affiorata nei recipienti dove il latte è rimasto a riposo. Il latte, poi, è versato nella zàngola e viene sbattuto: dopo poco la crema di latte si trasforma in burro, chiamato anche: a) ónto b) unto c) brama 9) In montagna, il fuoco è sempre stato il fulcro della casa, dove ci si riuniva nelle fredde sere d’inverno. Oggi tutti conosciamo la stufa, ma un tempo il focolare delle case di montagna era aperto, circondato da panche e aveva un nome antico....Quale? a) stube b) larin c) kachelofen 10) Durante la Grande Guerra i ‘passi’ diventano ostacoli da conquistare, così come le cime e le forcelle. Intorno alla Marmolada quattro furono i passi protagonisti di azioni belliche: Passo Fedaia, Passo Padon, Passo Ombretta e... a) Passo Ombrettola b) Passo Pordoi c) Passo delle Erbe 11) A cavallo tra ‘800 e ‘900, la slitta è passata da strumento di lavoro a strumento ludico sportivo tanto che, nel 1896, nasce il primo club di slittino di Ortisei. Cosa significa l’espressione “S’araité cun la liösa”? a) trasportare tronchi a valle con la slitta b) salire in salita con la slitta c) andare con la slitta 12) Le montagne hanno una voce che è fatta da migliaia di suoni. Inquadra il QR code: sei in grado di indovinare a quale animale dolomitico appartiene? https://patrimonio.museodolom.it/items/show/5756  a) gracchio alpino b) marmotta c) capriolo d) gallo cedrone

A caccia dei #DolomitesMuseum

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